domenica 12 febbraio 2017

Roberto Pio Ronzoni - Matteo si è impigliato nei renziani-andreottiani. Adesso riunisca il campo della sinistra

Roberto Pio Ronzoni
Roberto Pio Ronzoni
Nel Pd sembra di vivere un finale di partita. Renzi è stata una grande occasione per arginare il populismo e innovare la repubblica. È persino stucchevole motivare: il trionfo alle primarie; il 40% alle europee; la speranza da lui accesa in tutta la classe dirigente democratica europea e americana.
La minoranza interna fin dall'inizio lo ha considerato un estraneo, contrastandolo con ogni mezzo. Tradendo, cosi, l'ispirazione dei comunisti italiani mai settaria.
La reazione del segretario è stata di sottovalutazione di tale contrasto e di sopravvalutazione della forza del suo consenso. Si è chiuso in una cerchia di fedelissimi; ha varato un governo non tutto in grado di reggere compiti di alta responsabilità; ha formato una segreteria nel complesso incapace di dirigere il partito, lasciato a se stesso.
Così mentre Renzi proclamava l'innovazione, nei territori il suo gruppo dirigente, in particolare l'organizzazione, riciclava alleanze con i trasformisti dell'ultima ora, ordiva strategie confuse e alla fine fallimentari, in molti casi con uno stile andreottiano, persino rivendicato.

Fonte: www.huffingtonpost.it

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